La riabilitazione fisioterapica rappresenta un supporto fondamentale per la donna operata al seno, consentendo un progressivo recupero fisico, motorio e linfatico degli arti superiori.
Cos’è la fisioterapia oncologica?
La fisioterapia in ambito oncologico è mirata alla prevenzione e al trattamento dei deficit provocati dall’intervento chirurgico, farmacologico, radioterapico e/o dalla patologia stessa. Tali deficit possono interessare il sistema cardiorespiratorio, nervoso, muscolo scheletrico o linfatico.
Quali sono i benefici della fisioterapia oncologica?
La fisioterapista accompagna la paziente in un percorso di trattamenti che possono ridare vigore e linfa al braccio privo dei linfonodi, restituendo normalità alle sue funzioni: recupero dei movimenti naturali degli arti, della sensibilità cutanea e miglioramento della qualità della vita dopo l’intervento.
Trattamenti:
- Massofisioterapia oncologica
Possibilità applicative del linfodrenaggio manuale (LDM)
Il LDM viene considerata la terapia elettiva nel trattamento dell’edema.
Di origini diverse: linfedema degli arti inferiori e superiori, flebedema, edema post traumatico, edema post flogistico, edema post chirurgico.
Esistono edemi che riguardano prevalentemente le donne come ad esempio:
i lipedemi (edemi dolorosi del tessuto adiposo o lipodistrofia dolorosa con presenza di pesantezza, tensione, dolore)
edema delle gravide
edemi ortostatici
edemi idiomatici (tendenza alla congestione generale di tutto il corpo specialmente in fase premestruale e durante la menopausa per causa di un aumento della permeabilità capillare)
Gli effetti benefici del DLM sono quello antiedematoso, antalgico,
immunologico e cicatrizzante .
Negli ultimi vent’anni questa tecnica è stata sempre più applicata in campo riabilitativo anche in pazienti sottoposte a mastectomie con svuotamento ascellare.
In questi casi l’asportazione dei linfonodi ascellari e gli esiti sclerosanti della radioterapia sono le cause principali dell’insorgenza del linfedema .
E’ importante riconoscerlo e trattarlo tempestivamente per poter evitare complicanze come linfangiti ed erisipela.
La riabilitazione impostata dopo l’intervento e la prevenzione riducono l’incidenza e l’entità del linfedema ,prevenendo blocchi scapolo-omerali, axillari ed eventuali flogosi locali.
Un altro campo applicativo del DLM è nella riabilitazione flebologica degli arti inferiori.
Stasi venose e insufficienza circolatoria portano spesso a sintomi quali gambe pesanti, doloranti e caviglie gonfie .
La corretta prevenzione che prevede l’applicazione del linfodrenaggio manuale, la calza compressiva e in alcuni casi la terapia farmacologica, risultano efficaci nel ridurre i suddetti sintomi.